Lavorate davanti ad un computer? La legge impone delle regole per difendervi dall’affaticamento visivo. Ma anche qualche esercizio per rinforzare i muscoli oculari ed alcuni accorgimenti pratici possono garantirvi una corretta messa a fuoco. Ve li spiega un’esperta.
Pause ricorrenti per riposare gli occhi, sedie con sedile e schienale regolabile, frequenti visite di controllo: sono i principali punti della legge 626 a tutela di chi, per lavoro, trascorre molte ore al videoterminale. La normativa è entrata in vigore l’1-7-96. Nuove regole, quindi, per i dipendenti che utilizzano il computer.
Che cos’è la sindrome da AFFATICAMENTO VISIVO? Si tratta di un sovraccarico dell’apparato visivo. I sintomi sono bruciore, lacrimazione, secchezza oculare, senso di corpo estraneo, fastidio alla luce, dolore oculare e mal di testa, visione annebbiata o sdoppiata, frequente chiusura delle palpebre e stanchezza alla lettura. Sono disturbi che si manifestano in chi è sottoposto a stress visivo e possono causare vere e proprie malattie.
Le cause. Oggi è dimostrato che uno stress continuativo per lavoro al videoterminale può provocare disturbi anche alle persone sane. Ogni volta che si osserva un oggetto vicino si impegnano sia i muscoli esterni sia quelli interni all’occhio per metterlo a fuoco. In sostanza, per vedere vicino si esegue uno sforzo che non avviene per vedere lontano.
Più a rischio. La presenza di difetti visivi non corretti o mal corretti (occhiali non idonei) l’apparato visivo viene maggiormente sollecitato. Per esempio, chi ha uno strabismo latente deve fare uno sforzo maggiore per “tenere insieme” i due occhi; per questa ragione il difetto può accrescersi (strabismo manifesto). La visita oculistica agli operatori di videoterminale, oltre ad avere una funzione di screening per le malattie della retina o del glaucoma, comprende dei test per la valutazione della messa a fuoco (refrazione) e la capacità dei due occhi di lavorare insieme (visita ortottica).
Fai ginnastica con lo sguardo
Per rilassare e rinforzare i muscoli degli occhi si possono fare esercizi di allenamento visivo. Essi servono a migliorare la messa a fuoco e la convergenza degli occhi.
Rilassamento
Con i gomiti sul tavolo, mani sugli zigomi e pollici sulle tempie (non deve arrivare luce agli occhi, che possono essere tenuti aperti oppure chiusi). Provate a rilassarvi ed immaginare uno scenario panoramico (montagne o distese marine) respirando lentamente e profondamente. Tempo 1-5 minuti.
Movimenti guidati
Sedersi con la schiena eretta e, tappandosi un occhio, seguire a braccio teso in avanti, il pollice omonimo all’occhio tenuto aperto, mentre questo viene spostato in alto, lateralmente ed in basso. Ripetere sei volte questi movimenti a massima escursione, senza interruzioni, poi cambiare occhio.
Focalizzazione
Alternate la lettura di un testo vicino con uno lontano (ad esempio un calendario sul muro), più volte, cambiando gradatamente la distanza dell’oggetto vicino (dai 50 ad un minimo di 20 cm), per un minuto.
Osserva queste precauzioni
Ecco che cosa consigliano gli esperti per evitare i disturbi visivi causati dal lavoro prolungato al videoterminale. Rispettando queste regole, potete infatti assicurarvi una buona protezione visiva.
Accorgimenti tecnici. La distanza ottimale da mantenere con il monitor è 45-70 cm. È utile non avvicinarsi comunque più di 40 cm, aumentando piuttosto il corpo dei caratteri od ingrandendo la pagina sullo schermo. Soprattutto nel caso si adoperino lenti multifocali (progressive), è utile mantenere i testi cartacei alla medesima altezza rispetto al monitor, utilizzando un leggìo portadocumenti.
Occhiali. Gli oggetti riflettenti dell’ambiente, ma soprattutto il monitor, originano riflessi sia sulla superficie esterna sia su quella interna degli occhiali. Questi riflessi si sovrappongono sulla retina alle immagini visive e creano degli aloni la cui precisione è stancante. È buona norma utilizzare lenti trattate con filtri antiriflesso. Anche talune lenti colorate possono essere utili per ridurre la luce dello sfondo e migliorare il contrasto.
Dopo i 45 anni di età si comincia a far fatica a focalizzare da vicino perchè i muscoli interni all’occhio perdono di elasticità (presbiopia). I presbiti riescono ad utilizzare agevolmente il video quando l’occhiale per vicino sia appositamente designato. Anzitutto l’ampiezza della lente deve essere maggiore della classica lunetta, altrimenti per osservare il monitor si è costretti ad alzare il mento. Va specificata all’oculista la distanza a cui si trova il proprio schermo, perchè potrebbe essere necessaria una correzione diversa da quella normale di lettura qualora le due distanze non corrispondessero. Questo problema, associato alla scarsa praticità del togli e metti quando si alterna lo sguardo con il lontano (ad esempio chi dialoga con il pubblico), può essere ovviato utilizzando lenti multifocali.
Occhio secco. La concentrazione davanti al monitor riduce la lubrificazione dell’occhio e ciò può portare disturbi. È ormai assodato che l’impegno lavorativo riduce la frequenza dell’ammiccamento, il quale serve a diffondere le lacrime in uno strato sottile ed uniforme sulla cornea. A maggior ragione chi ha già alterazioni delle lacrime può avere arrossamenti oculari, “sensazione di sabbia”, lacrimazione riflessa. Questo può essere ovviato con lacrime artificiali, disponibili sul mercato anche nel formato “monodose”, che ha la caratteristica di non contenere conservanti e di potere essere utilizzato indossando le lenti a contatto.
Pause. La legge prevede 15 minuti di pausa ogni 2 ore di attività, durante la quale è consigliabile sgranchirsi le braccia e la schiena, senza impegnare gli occhi.
Gli effetti più benefici si hanno quando, durante le pause, si rivolge lo sguardo su oggetti lontani, meglio se fuori dalla finestra.