L’occhio umano


L’occhio umano

Il funzionamento dell’occhio umano può essere paragonato a quello di una macchina fotografica. La cornea e il cristallino sono lenti naturali in mezzo alle quali si trova l’iride, colorata diversamente a seconda del soggetto. Al centro dell’iride la pupilla o foro pupillare, che ha la stessa funzione del diaframma in una macchina fotografica, si stringe e si dilata a seconda dell’intensità di luce. La funzione del cristallino è quella di far convergere i raggi luminosi (le immagini) sulla retina, così come avviene in una macchina fotografica sulla pellicola. La retina è una sottile membrana che trasforma stimoli visivi in impulsi elettrici, questi raggiungono il cervello attraverso il nervo ottico. La retina riveste quasi tutta la parte interna dell’occhio formata da milioni di cellule (fotorecettori) sensibili alla luce, sono questi che effettuano la trasformazione degli stimoli visivi in impulsi elettrici.
La seguente figura mostra i principali organi dell’occhio umano. 02-anatomia_occhioI fotorecettori presenti sulla retina sono divisi in coni e bastoncelli. I coni (6 milioni) si trovano prevalentemente al centro della retina permettono la visione diurna, adattandosi meglio alla luce e percepenso meglio i colori. I bastoncelli (100 milioni) sono prevalentemente alla periferia permettono la visione notturna, essendo molto più sensibili alla luce rispetto ai coni. La parte centrale della retina (macula) è responsabile della visione centrale, permette cioè di distinguere i dettagli più fini delle immagini, al centro della macula, c’è la fovea responsabile della percezione dei dettagli più piccoli, in quanto vi è un’altissima concentrazione di coni.
La parte anteriore dell’occhio contiene l’umore acqueo, un liquido acquoso prodotto dal corpo ciliare, posto dietro l’iride. L’umore acqueo circola all’interno dell’occhio, permettendo il nutrimento di importanti strutture oculari, esso viene eliminato attraverso un sistema di drenaggio chiamato trabecolato, posto nell’angolo dove la cornea si incontra con l’iride. Il rapporto tra umore acqueo prodotto e quello eliminato deve essere tale da mantenere, all’interno dell’occhio, una pressione oculare costante.
L’occhio viene protetto dall’ambiente esterno da un sottile film lacrimale, prodotto dalle ghiandole lacrimali che formano una pellicola liquida, prevalentemente acquosa, che ricopre l’occhio. Il liquido lacrimale ha quindi funzione di difesa per l’occhio, infatti lavandolo asporta le sostanze-rifiuto depositate su di esso.
 Le lacrime, dopo aver bagnato la superficie oculare, vengono eliminate aspirate verso la cavità del naso, passando attraverso i canalini lacrimali ed il sacco lacrimale. Infine, dal sacco lacrimale, le lacrime percorrono il dotto naso-lacrimale per poi immettersi, attraverso la valvola di Hasnern, nella parte inferiore della cavità nasale.
Lo sbattere delle palpebrale (ammiccamento) consente alle lacrime di distribuirsi continuamente ed uniformemente sulla superficie dell’occhio. Le lacrime permettono la lubrificazione dell’occhio e la nutrizione della cornea, che non avendo vasi sanguigni, viene nutrita e ossigenata dalle sostanze contenute nelle lacrime.